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Fondazione Ravenna Risorgimento

E’ del febbraio del 2006 l’atto costitutivo della Fondazione del Museo del Risorgimento di Ravenna. Soci fondatori furono: il Comune di Ravenna, rappresentato da Giannantonio Mingozzi, la Fondazione Cassa di Risparmio, rappresentata da Carlo Simboli, la Federazione delle Cooperative della Provincia di Ravenna rappresentata da Lorenzo Cottignoli.

Con la nascita della Fondazione prende vita l’apertura del Museo del Risorgimento nell’ex chiesa di San Romualdo parte del complesso Classense, dando così corso ad un progetto vecchio di un secolo, ma non ancora realizzato.

Fu infatti nel 1904, in coincidenza con l’Esposizione Regionale Romagnola, che a Ravenna si sentì per la prima volta la necessità di creare un luogo stabile in cui esporre e conservare la collezione di cimeli risorgimentali che tanto successo avevano riscosso nella sezione dell’Esposizione dedicata al contributo locale alla lotta per l’Indipendenza nazionale.

La storica raccolta di cimeli risorgimentali, conservata presso la Biblioteca Classense,  rappresenta fedelmente la venerazione tributata ai protagonisti delle vicende risorgimentali  raccolte dai Ravennati che avevano partecipato ai moti, alle guerre d’Indipendenza e alle campagne garibaldine. Molti furono i cimeli o le collezioni donate da benemeriti cittadini a cui si aggiunse nel 2006 la Collezione Guerrini.

Con la nascita del museo risorgimentale di Palazzo Guiccioli a Ravenna e la cessione in deposito ventennale delle collezioni, dal 2020 la Fondazione ha cambiato denominazione e scopi divenendo Fondazione Ravenna Risorgimento.

A questa nuova Fondazione il compito di mantenere vivi i valori della storia risorgimentale attraverso la collaborazione con tutte le istituzioni culturali, pubbliche e private, che condividono i medesimi scopi.

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