Quest’anno la ricorrenza del IX Febbraio, tradizionale celebrazione della Repubblica Romana del 1849, è stata dedicata a due protagonisti ravennati dell’arte e dell’impegno partigiano, Antonio Rocchi e Jules Minguzzi. Il Centro Studi Manlio Monti, in collaborazione con la Biblioteca Classense, con la Fondazione Ravenna Risorgimento e con il Patrocinio del Comune, ha organizzato un incontro pubblico mercoledì 9 febbraio, nella Sala Dantesca della Biblioteca Classense, dal titolo “Artisti e Patrioti per la Libertà”; nell’occasione è stato esposto per la prima volta il mosaico restaurato che ricorda la “14a Compagnia partigiana Mazzini” della Brigata Garibaldi, comandata da Jules Giulio Minguzzi e formata prevalentemente da combattenti repubblicani impegnati nella difesa e liberazione di Ravenna.
“Ringrazio i parenti di Jules e della moglie che, nel ricordo delle rispettive famiglie, accompagnano il ritorno a Ravenna di una straordinaria opera musiva e con loro l’impegno di Graziella Pasini”, ricorda Giannantonio Mingozzi che coordina l’incontro per il Centro Manlio Monti, “e Antonio Rocchi, che faceva parte della 14a.
Questo mosaico rappresenta il collegamento ideale tra patrioti e artisti e in una data risorgimentale così importante come il IX Febbraio non potevano essere dimenticati due coraggiosi mazziniani che hanno difeso la città e un’arte – quella del mosaico – conosciuta in tutto il mondo”.
Il restauro è stato curato da Edoardo Missiroli per l’Associazione “Il dis-ordine” presieduta da Marcello Landi che è stato tra i relatori, unitamente ad Alberto Gamberini che presiede il Manlio Monti, e a Giuseppe Alfieri, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna che a Rocchi ha dedicato l’annuale calendario d’arte.
Hanno chiuso la manifestazione Mauro Mazzotti, Simone Petrolli, in rappresentanza della famiglia Minguzzi ed Eugenio Fusignani, presidente della Fondazione Ravenna Risorgimento, che ha dichiarato il suo impegnato affinché la città ricordi Minguzzi e Rocchi (che ci hanno lasciato nel 2007 e nel 2005) attraverso la collocazione del mosaico in un luogo pubblico patriottico e repubblicano.